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Pescara vini

Il vino che non è

Testo da leggere: https://www.slowfood.it/slowine/riavvicinare-il-vino-alle-persone-missione-possibile/

Musica da ascoltare: “Pigro” – Ivan Graziani, 1978

Tempo di lettura: 1 minuto

“Il vino tradisce, s’intende che il vino inganna la volontà di nascondere, agli altri e forse anche a se stessi, il proprio animo. In questo caso, dunque, tradire significa rivelare. Il vino aiuta a capire, apre la mente e anche i cuori. Invita al dialogo, avvicina le persone”

Come dare torto alle parole di Mario Soldati nei racconti contenuti nelle sue “44 novelle per l’estate”.

Il vino indubbiamente ha un fascino che attrae un pò tutti i consumatori: il neofita, il curioso, l’esperto, il saccente e, non da meno, l’erudito.

Ognuno di loro troverebbe linguaggi e argomentazioni che tramite il variopinto mondo del vino condurrebbero a narrazioni e fantastici racconti. 

Il vino connette verso mondi, culture e territori.

Negli ultimi anni, nello svolgimento di corsi e incontri che dedico alle variegate sfaccettature del vino, ho percepito un’evidente evoluzione dell’espressione comunicativa del linguaggio enologico. 

La semplicità comunicativa è diventata un elemento efficace per esprimere rinnovate tendenze e gusti nel mondo del vino.

All’ostentazione di termini iperbolici, spesso distaccati dalla realtà che abbiamo nel nostro calice di vetro, si fa spazio un linguaggio molto più inclusivo e conviviale, meno ostico per l’appassionato di vino.

All’astratezza e all’opulenza dei termini si riscopre la semplicità dei gusti, l’essenzialità delle parole, che appagano sempre,

nel vino come nella vita.

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